Album del quale mi sto letteralmente drogando, di quelli che anche se li ascolti da tempo, inizi ad apprezzarli nella loro completezza soltanto quando sei di buon umore. I Man Overboard non pretendono di sembrare fighi e non hanno paura di scrivere canzoni che rasentano l'effemminatezza allo stato brado, e sebbene nei testi si parla praticamente soltanto di amori sofferti, di adolescenti complessati che non riescono a dichiarare i propri sentimenti alla fantasy girl di turno, riescono a non essere mai banali, e a farti camminare per la strada sorridendo come un ebete mentre li ascolti. In più, il loro provenire da una discreta scena underground (vedi Transit) gli ha procurato un insolito rispetto anche da parte dei più virili sostenitori del genere.
giovedì 4 novembre 2010
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